Celebrato a San Francesco di Ravenna il VIII centenario della morte di Dante Alighieri
Come tradizione, la seconda domenica di settembre, quest’anno il 12, si è celebrato a Ravenna l’annuale della morte di Dante Alighieri, avvenuta in questa antica città – già capitale dell’impero romano d’Occidente, poi degli Ostrogoti e quindi dell’Esarcato bizantino – tra il 13 e il 14 settembre 1321, giusto 700 anni fa.
Il momento più significativo della giornata è stato la cosiddetta “Messa di Dante”, la celebrazione dell’eucaristia nella chiesa di San Francesco – l’antica San Pietro Maggiore affidata fin dal 1261 ai frati minori – in cui furono celebrate le esequie del sommo Poeta e accanto alla quale il suo corpo trovò sepoltura.
A presiedere il sacro rito è stato il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, con cui hanno concelebrato l’arcivescovo di Ravenna-Cervia Lorenzo Ghizzoni, fr. Roberto Brandinelli, ministro provinciale della Provincia italiana di Sant’Antonio di Padova, mons. Pasquale Iacobone, segretario della Pontificia Commissione di archeologia sacra, e fr. Ivo Laurentini, direttore del Centro Dantesco nonché rettore della Basilica e guardiano della comunità francescana.
Alla Messa hanno partecipato, tra gli altri, i sindaci e gli assessori alla cultura di Ravenna e Firenze con le rispettive delegazioni. È stato proprio il primo cittadino di Firenze ad offrire anche quest’anno l’olio e a riaccendere la lampada che arde nella tomba dell’illustre fiorentino.
La sera del giorno seguente, ormai liturgicamente entrati nella festa dell’Esaltazione della Santa Croce, sempre in San Francesco, è stata commemorata la morte dello stesso Poeta, nel momento in cui la tradizione vuole il suo pio transito. Dopo la solennità del giorno precedente, questo evento ha avuto il carattere della familiarità, come il ritrovarsi di parenti ed amici a ricordare una persona cara passata da questa alla vita eterna. Ancora presenti il Sindaco, l’Arcivescovo e il Ministro provinciale che hanno rivolto ai presenti parole di saluto, è stato letto il brano della Vita di Dante di Giovanni Boccaccio (composto tra il 1351 ed il 1365) con il racconto del compimento della vita terrena dell’Alighieri, a cui è seguita l’esecuzione del Requiem di Domenico Cimarosa.
È stato poi letto l’ultimo canto del Paradiso, il XXXIII, quello che inizia con la celebre preghiera alla Vergine posta dall’Autore sulle labbra di san Bernardo, a cui ha fatto seguito l’intervento del “nostro” cardinale fr. Mauro M. Gambetti, già Ministro provincia della Provincia Bolognese da cui dipendeva fino al 2013 il convento ravennate e il Centro Dantesco, attuale arciprete della Basilica di San Pietro in Vaticano, vicario generale di Sua Santità per la Città del Vaticano e presidente della Fabbrica di San Pietro.
A concludere la serata il Te Deum di Baldassarre Galuppi eseguito dalla Cappella Musicale della Basilica di San Francesco di Ravenna diretta da Giuliano Amadei.
A laude di Gesù Cristo… e del suo poeta Dante Alighieri.
fr. Maurizio Bazzoni
Foto © Giampiero Corelli, Ravenna - ALBUM FOTO, clicca qua.