Curicó, 9 aprile 2019
Cari frati, familiari, amici, paesani e gruppi missionari, come state? Spero tutti bene!
Eccomi a voi con uno scritto in questo tempo quaresimale che ormai volge al termine. Dopo quasi quaranta giorni di cammino siamo vicini alla grande festa di Pasqua che ci riempie il cuore di gioia, di luce, e di fede. Varie sono, nei prossimi giorni, le celebrazioni che ci aiuteranno a rivivere ancora una volta la passione, morte e ressurrezione di Gesú, centro di tutta la nostra fede e speranza.
Anche qui in Cile ci stiamo preparando; e il sogno con la inquietudine di un mondo piú giusto, umano, solidario e pacifico é presente ed é anche forte. In una Chiesa, come sapete, provata dal dolore e dalla vergogna per i fatti atroci e tremendi che ha vissuto, il desiderio di cambio, di rinnovamento e di purificazione é tangibile e concreto. Speriamo, e affidiamo al Dio della misericordia e della vita, la Chiesa cilena e il suo futuro.
Mi ha colpito nell’ultima esortazione apostolica del papa Francesco: “Cristo vive” il n. 138 dove parla dei sogni giovanili e della sana inquietudine presente in ogni cuore giovane, disponibile e aperto; e riporto il numero per intero:
L’amore di Dio e il nostro rapporto con Cristo vivo non ci impediscono di sognare, non ci chiedono di restringere i nostri orizzonti. Al contrario, questo amore ci sprona, ci stimola, ci proietta verso una vita migliore e più bella. La parola “inquietudine” riassume molte delle aspirazioni dei cuori dei giovani. Come diceva san Paolo VI, «proprio nell’insoddisfazione che vi tormenta [...] c’è un elemento di luce». L’inquietudine insoddisfatta, insieme allo stupore per le novità che si presentano all’orizzonte, apre la strada all’audacia che li spinge a prendere la propria vita tra le mani e a diventare responsabili di una missione. Questa sana inquietudine, che si risveglia soprattutto nella giovinezza, rimane la caratteristica di ogni cuore che si mantiene giovane, disponibile, aperto. La vera pace interiore convive con questa insoddisfazione profonda. Sant’Agostino diceva: «Signore, ci hai fatti per te e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in te».
In me, in tutti noi partecipanti attivi della Chiesa cilena e nel cuore di ogni uomo e donna c’é il sogno e l’anelo inquieto di vivere santamente, di riscoprire la pace affinché il nostro cuore riposi in Lui.
Come sempre, con questi miei scritti desidero raccontarvi anche di come stiamo vivendo noi frati della delegazione del Cile e qual’é il nostro impegno nel campo del sociale.
La prima e importante realtá che desidero condividere con voi é il nostro impegno nel mondo giovanile attraverso le Borse di studio che i tre conventi Copiapó, Santiago e Curicó danno ai giovani universitari o delle scuole medie. Un’aiuto importante nel campo della formazione intellettuale e della crescita umana elargito a diversi giovani delle nostre realtá.
Dovete sapere che molte delle famiglie che vivono nei nostri settori parrocchiali non riescono a coprire tutte le spese del materiale scolastico necesario per poter frequentare la scuola; e per gli universitari le spese del trasporto (viaggiare da una cittá all’altra) o le spese di affitto di una piccola abitazione nella cittá dove studiano lontano da casa sono proprio elevate.
É sempre importante aiutare i giovani a potersi qualificare come lavoratori preparati e idonei nell’ ámbito sociale. Solo cosí potranno tener viva la inquietudine di essere responsabili della costruzione di una societá giusta e che cerca il bene comune, il bene di tutti e non solo di pochi ricchi e di qui, da sempre, ha nelle mani la sorte di molti.
Altra realtá che desidero condividere con voi é l’esperienza della missione di estate che da anni come delegazione cilena organizziamo.
La missione francescana consiste nel recarsi in un luogo pover o del nostro bel Cile e organizzare un’attivitá di evangelizzazione che coinvolge le famiglie del posto, i bambini, i giovani, gli anziani.
Quest’anno a metá febbraio siano andati nella parrocchia e comunità di Lumaco – Capitan Pastene (IX regione del Paese), nel sud del Cile. In questo settore abbiamo potuto incontrare tanta gente semplice e umile e con loro vivere e testimoniare la nostra fede. Le attivitá sono molteplici a livello litúrgico: messe, processioni, confessioni, benedizioni delle case, visita anziami e ammalati.
N
el campo sociale abbiamo costruito due casette a due nuclei familiari che avevano bisogno di un’aiuto concreto. Per farvi capire la povertá della famiglia che abbiamo aiutato vi lascio la foto della “bella, spaziosa e luminosa” cucina della signora Ana Isabel, prima di ricevere il nostro aiuto -credo che non servono altre parole- i nostri pollai sono piú stabili, ben fatti e protetti…. Nel campo formativo i missionari hanno dedicato il loro tempo e enrgie con i bambini offrendo dei pomeriggi formativi, ricreativi e di gioco. Una bella esperienza vissuta nella gratuitá e con il desiderio di collaborare con un piccolo, peró concreto, gesto di amore e di solidarietá.
Per terminare vi racconto la situazione della signora Ingrid del settore di Santa Lucia, il settore piú delicato e povero della nostra parrocchia di Curicó. La signora Ingrid viveva a Concepción una cittá del sud del Cile (VIII regione) e a causa della malattia (schizofrenia) della figlia di 22 anni ha dovuto per la sicurezza dei nipoti all ontanarsi dalla figlia e trasferirsi a Curicó con i due piccoli Joan e Antonella rispettivamente di 7 e 9 anni. La giovane nonna Ingrid fa fronte alle necessitá dei piccoli vendendo fuori delle scuole delle fette di torta e popcorn da lei preparati. É da sottolineare che il piccolo Joan ha una malattia abbastanza seria e severa al sangue, in poche parole é un problema relazionato alle piastrine. Il bimbo a soli 7 anni non puó fare grandi sforzi e correré, deve giocare con molta attenzione a non ricevere o procurarsi botte, é sufficiente un piccolo colpo per sanguinare e cosí indebolirsi. Come sapete nel nostro paese la sanitá non é delle migliori e se ci sono malattie complesse tutto é a pagamento; per questo la signora Ingrid curava il piccolo, non sapendo la gravitá della malattia, a base di cipolle e aglio pensando che gli facesse bene… situazioni e mezzi poveri e da poveri. Che bello comunque vedere come in questi giorni i vicini, i familiari e molta gente, conosciuta la realtá della famiglia, si preoccupano della situazione precaria e problemática della signora Ingrid e del piccolo Joan.
In questo contesto di aiuto e vicinaza ci siete anche voi che seguite con interesse e passione la situazione e la vita della nostra delegazione cilena, grazie a ciascuno e a tutti voi cari amici della missione che in diversi modi vi ricordate di noi, ci state vicini con l’affetto, la preghiera e l’aiuto concreto.
Termino con le parole di Mons. Hoscar Romero e auguro a tutti voi una Felice e Santa Pasqua di Resurrezione!
Uomini del nostro tempo, molti angosciati da tanti problemi, senza speranza, quelli che cercano paradisi su questa terra, non cercateli qui, cercateli in Cristo risorto, in Lui lasciamo alleviare i nostri dolori, le nostre preoccupazioni, le nostre angosce e in Lui riponiamo le nostre speranze.
Lui è tutto per l’umanità, lui è la fonte della felicità.
L’unto con lo Spirito di Dio ha nel suo aspetto umano e glorioso la risposta per tutti gli uomini.
Paz y bien, fr. Tullio
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