Fr. Marco Tasca, francescano conventuale della Provincia Italiana di S.Antonio di Padova, nominato Arcivescovo Metropolita di Genova.
In data odierna, a mezzogiorno, la Nunziatura Apostolica in Italia ha reso nota la nomina di fr.Marco Tasca ofm conv, religioso della Provincia Italiana di S.Antonio di Padova, ad Arcivescovo metropolita di Genova.
La notizia è per noi e per la nostra Provincia religiosa motivo di onore e di orgoglio. Dopo essere stato Ministro provinciale dal 2005 al 2007, fr.Marco ha guidato l’Ordine come Ministro generale per due sessenni, dal 2007 al 2013 e dal 2013 al 2019. Terminato il suo servizio poco meno di un anno fa, dal mese di settembre 2019 fr.Marco si trovava a Camposampiero per un periodo sabbatico durante il quale ha offerto il suo prezioso contributo alla comunità locale.
Siamo grati al Santo Padre che ha pensato al nostro confratello per la guida di una Chiesa particolare di lunghissima tradizione cristiana come quella genovese. Nondimeno, accompagniamo con la preghiera fr. Marco in questo tempo di preparazione all’assunzione del nuovo incarico. Posso assicurarvi che la sua obbedienza alla Santa Madre Chiesa è umile, generosa, e trepidante nello stesso tempo, perché consapevole della responsabilità che il servizio comporta.
A suo tempo saremo informati sul luogo e data dell'Ordinazione episcopale e quella dell'ingresso solenne nell'Arcidiocesi.
Pace e bene a tutti, fr. Roberto Brandinelli ofm conv, Vicario provinciale.
Padova, 8 maggio 2020
Aggiungiamo che salvo imprevisti il rito dovrebbe svolgersi all’aperto con un numero contenuto di invitati a causa delle normative circa gli assembramenti. Speriamo che il rito possa essere seguito anche attraverso qualche mezzo streaming.
AGGIORNAMENTO 4 GIUGNO 2020 - TEMMA ARALDICO - Descrizione dello stemma episcopale di S.E.R. Mons. Marco Tasca, O.F.M. Conv. Arcivescovo Metropolita eletto di Genova - Secondo la tradizione araldica della Chiesa cattolica, lo stemma di un Arcivescovo Metropolita è tradizionalmente composto da:
- uno scudo, che può avere varie forme (sempre riconducibile a fattezze di scudo araldico) e contiene dei simbolismi tratti da idealità personali, da particolari devozioni o da tradizioni familiari, oppure da riferimenti al proprio nome, all’ambiente di vita, o ad altre particolarità;
- una croce doppia, arcivescovile (detta anche “patriarcale”) con due bracci traversi all’asta, in oro, posta in palo, ovvero verticalmente dietro lo scudo;
- un cappello prelatizio (galero), con cordoni a venti fiocchi, pendenti, dieci per ciascun lato (ordinati, dall’alto in basso, in 1.2.3.4), il tutto di colore verde;
- un pallio bianco con crocette nere, posto sotto lo scudo;
- un cartiglio inferiore recante il motto scritto abitualmente in nero.
Descrizione araldica (blasonatura) dello scudo dell’Arcivescovo Tasca - “Trinciato di rosso e d’oro: nel 1° al libro aperto dello stesso, caricato delle lettere Alpha e Omega del primo; nel 2° a un pane al naturale; col capo d’argento, caricato di un destrocherio di carnagione, attraversante un sinistrocherio vestito, posti in decusse, con le mani appalmate, stimmate di rosso, uscenti da una nube e attraversanti una croce, il tutto al naturale”
Il motto: “OSTENDE NOBIS PATREM” (Gv 14,8) - Queste parole, scelte da padre Marco per il proprio motto episcopale, sono tratte dal Vangelo di Giovanni laddove lo stesso narra del congedo di Gesù dagli Apostoli e, particolarmente, riporta le parole di Filippo che, rattristato dall’imminente abbandono di Gesù per ritornare al Padre, condizione affinché anche i discepoli possano a loro volta conoscerLo, nell’estremo tentativo di trattenere il Maestro gli dice che potrebbe far vedere loro il Padre senza abbandonarli.
Interpretazione - Gli ornamenti esterni caratterizzanti lo stemma di un Arcivescovo Metropolita, oltre ai venti fiocchi verdi pendenti ai due lati dello scudo, sono la croce astile arcivescovile e il pallio. Tale croce, detta anche “patriarcale”, a due bracci traversi, identifica appunto la dignità arcivescovile: infatti, nel XV secolo, essa fu adottata dai Patriarchi e, poco dopo, dagli Arcivescovi. Alcuni studiosi ritengono che il primo braccio traverso, quello più corto, volesse richiamare il cartello con l’iscrizione “INRI”, posto sulla croce al momento della Crocifissione di Gesù. Il pallio è un paramento liturgico, tipico degli Arcivescovi con giurisdizione metropolitana, cioè di Arcivescovi che presiedono una provincia ecclesiastica con una o più diocesi, chiamate suffraganee. Secondo alcune interpretazioni, esso rappresenta l’agnello portato sulle spalle, dal Buon Pastore e le due strisce terminali di seta nera simboleggiano gli zoccoli.
È l’Agnello immolato sulla croce per la salvezza dell’umanità intera; questo spiegherebbe l’uso della lana, delle sei croci decorative e delle tre spille, le acicula, raffiguranti i tre chiodi della croce di Cristo, che vengono infilate nel pallio durante le celebrazioni.
Tale paramento è il simbolo di un legame speciale con il Papa ed esprime inoltre la potestà che, in comunione con la Chiesa di Roma, il metropolita acquista di diritto nella propria giurisdizione. L’ oro è il primo tra i metalli nobili, simbolo quindi della prima Virtù, la Fede: infatti è grazie alla Fede che possiamo comprendere il messaggio d’amore e di salvezza che ci arriva dalla Parola di Dio, qui simboleggiata dal libro aperto della Sacra Scrittura con le lettere greche Alpha e Omega.
Il rosso è il colore dell’amore e del sangue: l’amore intenso e assoluto del Padre che invia il Figlio a ver sare il proprio sangue per noi; su tale colore campeggia un pane spezzato, memoriale eucaristico della rinnovata alleanza tra il Signore e l’umanità, richiamato dall’evento di Emmaus. Il libro del Vangelo aperto e il pane spezzato sono anche un richiamo implicito alla spiritualità della famiglia da cui padre Marco proviene, ovvero la Famiglia Francescana, particolarmente segnata dalla figura di Sant’Antonio di Padova. “Vangelo e carità” sono una perfetta sintesi dell’esperienza del Santo, Doctor Evangelicus e amico dei poveri.
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Rev.do Padre Marco Tasca
Il Reverendo Padre Marco TASCA, O.F.M.Conv., è nato a Sant'Angelo di Piove di Sacco (PD), il 9 giugno 1957.
Dal 1983 al 1988 ha proseguito e completato gli studi di Licenza in Psicologia e Pastorale presso l'Università Pontificia Salesiana.
P. Marco Tasca ha ricoperto i seguenti incarichi:
- 1983-1988: Viceparroco, Parrocchia di San Giuseppe da Copertino, Roma EUR.
- 1988-1994: Rettore del Seminario Minore della Provincia Italiana di S. Antonio di Padova.
- Dal 1994: Rettore del Seminario Maggiore della Provincia Italiana di S. Antonio di Padova.
- Dal 1994: Docente di Psicologia e Teologia Pastorale all'Istituto Teologico S. Antonio Dottore e al Seminario Maggiore di Padova.
- 2001-2005: Guardiano del Convento dei Santuari Antoniani in Camposampiero.
- 2005-2007: Mini stro Provinciale della Provincia di S. Antonio di Padova.
- 2007-2013: Ministro Generale dell'Ordine (primo sessennio).
- 2013-2019: Ministro Generale dell'Ordine (secondo sessennio).
ALCUNE FOTO di p.MARCO TASCA QUI
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