Un lavoro che ha tenuto impegnato l'autore nella ricerca archivistica per un trentennio e che finalmente ora trova nel testo approntato un degno e apprezzabile epilogo.
Il professor Maccagnan, già insegnante di liceo e grande appassionato di storia, ha voluto avvalersi della solida collaborazione del professor Gian Maria Varanini, ordinario di Storia medievale presso l'Università di Verona che scrive nella presentazione del volume:
"...sta di fatto che la presenza minoritica era già saldamente attestata, in loco (a Cologna, ndr), sin dalla metà del Duecento, come testimoniano le ultime volontà del celebre Bonaguisa del fu Braco, al quale Maccagnan fa largo spazio nella sua trattazione: un «frater de ordine penitencialum» dalla forte spiritualità, ricco di beni e di relazioni. E sta di fatto, appunto, che nei secoli successivi Cologna ospita, oltre ai conventuali presenti dal Duecento, gli osservanti a S. Maria delle Grazie, i cappuccini a S. Lucia, le cappuccine a S. Pietro."
Come sappiamo le varie soppressioni accadute nei secoli ad opera dei diversi soggetti politici che si trovavano nei diversi periodi storici a gestire la res publica (la Serenissima, la dominazione napoleonica, lo stato italiano) portarono alla scomparsa della presenza dei francescani da molti siti della penisola e tra questi Cologna Veneta. Attraverso questo volume si riallaccia idealmente a quell'antica storia il nuovo insediamento conventuale iniziato il 7 novembre 2009 con l'arrivo di tre frati dell'allora Provincia Patavina di Sant'Antonio di Padova dei Frati Minori Conventuali. Il senso di questa nuova presenza dei frati a Cologna, che a questo punto possiamo definire un "ritorno", viene ben descritto, alla pp.143-146 del testo, dagli stessi frati lì arrivati e che tutt'ora svolgono il loro ministero di contemplazione e servizio in questa terra così ricca di memorie francescane.