Si è conclusa l’intensa programmazione di Odorico700 che ha occupato pure tutto il primo mese dell’anno 2019, coincidente con la festa liturgica del beato (14 gennaio), estesa nelle città di Udine e Pordenone e anche in altri luoghi, particolarmente del Friuli (per esempio Gemona, al cui santuario antoniano si è fatto dono di una reliquia, come già era avvenuto per quello mariano di Motta di Livenza), legati alla sua esperienza francescana e missionaria che iniziò da Venezia, la “Porta d’Oriente”, con la partenza marittima per il Cathay dopo l’estate 1318.
Preparata e ospitata con grande convinzione dall e Francescane di Cristo Re che ricordavano l’anniversario (30 gennaio) della Venerabile Suor Serafina, fattasi “missionaria” dal letto di dolore del convento della Celestia in favore dei missionari frati partenti proprio per la Cina, la concelebrazione ha messo in risalto il legame Odorico/Serafina che solo la fede permette di intravvedere fra due figure distanti storicamente ben sei secoli.
L’ha presieduta fra Mario Favretto, provinciale dei Minori, che ha ulteriormente esaltato all’omelia tale rapporto. Tra i 19 concelebranti, appartenenti a tutte e tre le obbedienze (c’era il provinciale dei Conventuali fra Giovanni Voltan, c’era il definitore veneto fra Francesco Daniel per i Cappuccini, e c’era pure mons. Guido Genero vicario generale dell’arcidiocesi di Udine a capo della delegazione venuta dal Friuli), due minori francescani missionari nella Cina di oggi (esattamente a Xian, città citata da Odorico nel suo Itinerarium), dalla quale si aspettano aperture sul versante della libertà religiosa.
Il Beato Odorico resta speciale patrono di questa istanza, presentata al Signore a fine anno del suo straordinario viaggio e a inizio di un anno che ci auguriamo ricco di speranze per la pace e l’annuncio evangelico in tutto l’Oriente del mondo (è pure l’anno dell’ottavo centenario della missione del Serafico Padre San Francesco al sultano d’Egitto!).
Questi sentimenti accompagnano l’augurio della canonizzazione del beato, alla quale il celebrato centenario ha inteso in un certo senso predisporre gli animi: un traguardo che frate Odorico “del Friuli da Pordenone” meriterebbe perché, come ha scritto il patriarca Moraglia nel messaggio letto alla messa veneziana, va “assimilato a pieno titolo ai grandi missionari ed evangelizzatori della Chiesa di tutti i tempi”. (walter arzaretti)