Domenica 22 ottobre alle ore 11.00.
Domenica 22 ottobre alle ore 11.00 i frati della basilica di Sant’Antonio, i molti devoti del Santo e i padovani daranno il benvenuto al nuovo Delegato pontificio, monsignor Fabio dal Cin, fresco di consacrazione episcopale.
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«Vi ringrazio tutti della presenza e delle preghiere che farete per me»
Basilica gremita oggi per l’ingresso ufficiale del nuovo delegato pontificio monsignor, il 52enne Fabio Dal Cin
22 Ottobre 2017| di Alessandra Sgarbossa - Ufficio Stampa Messaggero S. Antonio
«Vi ringrazio tutti della presenza e delle preghiere che farete per me». Sono state queste le prime parole che il nuovo delegato pontificio monsignor Fabio Dal Cin ha rivolto oggi all’assemblea dei fedeli che gli ha dato il benvenuto in Basilica del Santo. Varcata la soglia principale, il neo vescovo ha baciato il Crocifisso e poi si è diretto in sacrestia per indossare i paramenti sacri per la celebrazione che ha presieduto. Dopo la comunione, uno dei momenti più significati della cerimonia: l’offerta da parte di Dal Cin di una lampada votiva alla Tomba del Santo, con cui illuminare il cammino della comunità, e la preghiera di intercessione a sant’Antonio per aiutarlo e sostenerlo nel suo mandato di delegato pontificio. Quindi il gesto del pellegrino (la mano posata sulla pietra della tomba), il saluto affettuoso che milioni di pellegrini ogni anno porgono al Santo di Padova.
E oggi, giorno in cui in tutte le parrocchie del mondo si celebra la Giornata Missionaria, le parole di Dal Cin durante l’omelia tracciano il solco di quello che sarà il suo mandato in basilica. «Al di là dell’apparenza, ogni persona è immensamente sacra, in quanto creata a immagine e somiglianza di Dio, e merita la nostra attenzione e vicinanza. È il nuovo umanesimo portato da Gesù – ha detto –. Questa basilica ci dice che questo percorso è possibile. Sant’Antonio era uomo di fede e di Chiesa ma ha saputo, nella sua epoca, creare concordia anche nella società civile. Grazie padri del Santo per il vostro amore per questo santuario internazionale. Inizio tra voi il mio ministero e vengo desideroso di condividere con voi questa esperienza». Evidente il richiamo alle parole di papa Francesco che ha enfatizzato più volte come i santuari siano non solo luoghi di quotidiana evangelizzazione, ma anche di missione in una dimensione cittadina di servizio.
«Con affetto e riconoscenza abbiamo salutato il mese scorso monsignor Giovanni Tonucci, al termine del suo mandato quale Delegato Pontificio, oggi con gli stessi sentimenti accogliamo lei, eccellenza, che è stato chiamato ad assumere questo ufficio, insieme al titolo di Arcivescovo Prelato di Loreto e Delegato Pontificio per il Santuario della Santa Casa. Papa Francesco ha pensato a un vescovo giovane come Delegato Pontificio per la nostra basilica. Noi siamo riconoscenti al Papa per questo e ne siamo felici. Confidiamo infatti che così il suo servizio episcopale tra noi possa essere stabile e duraturo», queste le parole con cui il rettore padre Oliviero Svanera all’inizio della celebrazione ha salutato a nome dei frati del Santo monsignor Dal Cin. Poi, rivolgendosi al delegato pontificio, ha proseguito: «Durante la sua ordinazione episcopale Lei ha detto di voler essere il vescovo della misericordia. E questa è già per noi un’indicazione di natura pastorale, dal momento che in questo santuario ogni giorno i frati sono annunciatori e testimoni privilegiati di misericordia attraverso il ministero della confessione».
Nel saluto finale, il nuovo delegato ha ringraziato per il benvenuto tutti i presenti, a partire dalla fraternità dei padri conventuali, dal vescovo di Padova monsignor Claudio Cipolla che ha concelebrato l’Eucaristia, dalle confraternite e dagli ordini cavallereschi della basilica, fino alle autorità civili, accademiche e militari. Una preghiera particolare l’ha rivolta alle persone che vivono momenti di solitudine, malattia e prova. Poi, sciolta l’emozione per la celebrazione di ingresso, è stato il simpatico ricordo finale per il pontefice che ha strappato l’applauso: «Rivolgo a papa Francesco la mia gratitudine per questo incarico, che mi permetterà di tenere un piede in Veneto. Perché questa è la mia terra e vi sono molto legato».
Durante la messa solenne, il ministro provinciale dei Frati Minori Conventuali, padre Giovanni Voltan, a nome di tutti i frati della comunità francescana del Nord Italia – che ha la sua sede storica a Padova nella Basilica del Santo ma circoscrizioni custodiali in Ghana, Indonesia, Francia-Belgio nonché delegazioni in Portogallo e Chile – ha donato al delegato pontificio due “guide” per camminare insieme: l’annuario della Provincia, una sorta di “album di famiglia” con tutti i nomi e le foto dei frati della Provincia Italiana di Sant’Antonio di Padova, e il libro del Progetto per il quadriennio 2017-2021 redatto nel Capitolo dei Frati minori conventuali di quest’anno.
Molti i presenti alla celebrazione di ingresso, in particolare devoti e pellegrini, oltre ai rappresentanti delle istituzioni civili presenti (tra questi il sindaco di Padova Sergio Giordani, il vicesindaco Arturo Lorenzoni e il prefetto Renato Franceschelli) e delle le forze dell’ordine. Hanno partecipato anche delegazioni da Loreto, dalla Diocesi di Vittorio Veneto e da Sarmede, paese natale di Dal Cin.
«Eccomi tra voi: io, fin da piccolo cresciuto a pane e Sant'Antonio»
Fonte "Il Gazzettino di Padova" di Lunedì 23 Ottobre 2017, pagina 2
Mille fedeli per il solenne ingresso di monsignor Fabio Dal Cin «Anche l’uomo più colpevole è segnato da una presenza divina»
Giovanni Lugaresi
Il mandato di Dal Cin «Solidarietà concreta è misericordia»
Fonte "Il Mattino di Padova" di Lunedì 23 Ottobre 2017, pagina 18
Il saluto in Basilica del Santo del nuovo delegato pontificio «Io, veneto d’origine, sono contento di tornare a Padova»
A prendere parte alla cerimonia c'erano moltissimi padovani, ma anche molti stranieri arrivati da tutta Europa. Ed è tornata a far capolino, tra i banchi del Santo, anche la Padova istituzionale: in prima fila c'era il sindaco Giordani, in fascia tricolore, che non ha disdegnato anche un pubblico "benvenuto": «La basilica di Sant'Antonio, per noi padovani, è semplicemente "il Santo", e questo basta a capire quanto siamo familiarmente legati a questo luogo. Fa parte della vita di tutti noi, e grazie al laborioso impegno dei frati conventuali minori continua ad essere una meta di pellegrinaggi sempre affollatissima. Ringrazio tutti coloro che collaborano ogni giorno a rendere grande questo simbolo cittadino, e porgo a monsignor Dal Cin i migliori auguri per il suo servizio».
Dal Cin ha 52 anni e al momento della nomina ricopriva, tra i vari incarichi, anche quello di Cappellano di Sua Santità e di assistente spirituale nel Santuario della Madonna della Quercia in Roma. Oltre a delegato pontificio per il Santo, in primavera il pontefice lo ha designato Arcivescovo Prelato di Loreto, nelle Marche, dove risiederà. Succede all'arcivescovo Giovanni Tonucci, classe 1941, diplomatico di lungo corso della Santa Sede, che ha svolto l'incarico di delegato pontificio per la basilica padovana dal 2014 al mese scorso.
Con il Veneto, e soprattutto con Padova, Dal Cin dice di avere un legame antico, che affonda nella consuetudine familiare: «Sono venuto per la prima volta in pellegrinaggio con i miei genitori: di primo impatto mi colpì molto l'immagine dei grandi che poggiavano la mano sull'arca del Santo. Poi la mia parrocchia di origine, Sarmede, è l'unica nella diocesi di Vittorio Veneto a essere titolata a Sant'Antonio di Padova, e i miei genitori stessi sono molto devoti. Diciamo che, con quest'incarico, mi sembra d tornare un po' in famiglia».Durante la cerimonia e dopo la cerimonia Dal Cin ha ricevuto l'affettuoso benvenuto di molti padovani e pellegrini, dei frati minori (che gli hanno offerto in regalo due brevi pubblicazioni) e anche, naturalmente, del rettore, padre Oliviero Svanera: «Con affetto e riconoscenza abbiamo salutato il mese scorso monsignor Giovanni Tonucci, al termine del suo mandato quale delegato pontificio, e oggi con gli stessi sentimenti accogliamo monsignor Dal Cin.
Papa Francesco ha pensato a un vescovo giovane come delegato pontificio per la nostra basilica. Noi siamo riconoscenti al Papa per questo e ne siamo felici. Confidiamo infatti che così il suo servizio episcopale tra noi possa essere stabile e duraturo, nonché occasione di slancio e di vitalità per il nostro santuario antoniano. Per questo siamo desiderosi di poter camminare insieme a lei come frati, laici e devoti del Santo tutti affinché sia valorizzata la bellezza e le potenzialità di questo luogo, che custodisce la tomba di Sant'Antonio, il Santo per antonomasia. Le assicuriamo per questo la nostra vicinanza e la nostra preghiera al Santo, le anticipiamo il nostro impegno e la nostra dedizione, le offriamo tutta la nostra collaborazione in fiducioso spirito di servizio».
Dal Cin: da sant’Antonio unità e concordia
Fonte "Avvenire" di Martedì 24 Ottobre 2017, pagina 16
Padova.
Sara Melchiori