Nelle chiese - e in quelle di tutto il mondo - è più facile e c’è quasi sempre, ma lungo un sentiero di montagna, in una nicchia nel muro di una casa, in un albero o altrove, è sempre una gioia incontrare frate Antonio da Lisbona, divenuto per acclamazione popolare, di Padova e Santo a tempo record.
Il 13 giugno è il suo giorno e lo ricorderemo con il titolo più proprio: “patrono dei poveri e dei sofferenti”, frate che ha saputo unire l’amore al vangelo (era un gran prof. di Bibbia) con la vita degli umili, sempre vicino alla gente.
A Padova nel contesto del “giugno antoniano”, - tradizionale rassegna di eventi nel nome del Santo -, ci piace quest’anno associarlo a Maria che il Santo non cessa di cantare nei suoi “Sermones”, a motivo dei cento anni delle apparizioni della Vergine a Fatima e dei cento di fondazione della Milizia dell’Immacolata ad opera di frate Massimiliano Kolbe, martire di Auschwitz (1941), divenuto, nel 1982, San Massimiliano.
Molte le preghiere che frate Antonio rivolge alla B. V. Maria. Ne trascrivo una che può nutrire la nostra preghiera.
Orsù, dunque, nostra Signora, unica speranza! Illumina, ti supplichiamo, la nostra mente con lo splendore della tua grazia, purificala con il candore della tua purezza, riscaldala con il calore della tua presenza. Riconcilia tutti con il tuo Figlio, affinché possiamo giungere allo splendore della sua gloria. Amen.
Un ricordo per voi presso la tomba del caro Santo, qui a Padova, nella sua basilica.