Visita canonica del Ministro Provinciale alle comunità dei Frati del Cile (2-17 novembre 2016)
Una volta cresciute le missioni in America Latina, figlie della nostra Provincia religiosa, divenute a loro volta Provincia (di San Francesco in Brasile con sede a San Paolo e Rioplatense in Argentina con sede a Buenos Aires), l'allora Provincia Patavina decise di aprire -assieme ad una di esse (la Provincia Rioplatense)- una nuova frontiera missionaria: correva l'anno 1995 e si aprì in Cile ove non c'era la presenza del nostro Ordine. Si iniziò nel deserto di Atacama, nella città e diocesi di Copiapò nel 1995, nel 1998 si aprì Santiago, in periferia della capitale, nel 2010 Curicò. Tutte e tre le presenze sono parrocchiali; Santiago è pure santuario mariano mentre Curicò ospita la Casa Formativa. I tre conventi formano la Delegazione provinciale del Cile. I frati sono 13: sette italiani, tre rumeni, uno spagnolo, un indonesiano, un cileno. Anche qui, "panchina corta" e tutti appassionatamente in campo, attendendo nuovi "acquisti" e lavorando sodo perché dal "vivaio" di casa spunti qualche nuovo campione.
Seguo nella kartolina l'ordine cronologico della mia visita, condivisa con fr. Teofil, "collega" provinciale della provincia di S. Giuseppe (Romania) che ha potuto rendersi conto della missione cilena ed incontrare i suoi tre frati che vi lavorano.
SANTIAGO DEL CILE
Convento, Parrocchia e Santuario Inmaculada Concepcion.
Con i suoi quasi sette milioni di abitanti (un terzo dell'intera nazione), Santiago -Regione Metropolitana del Cile- è una capitale caotica. Lo si capisce bene stando in periferia, dove in un viavai continuo di gente, con bus e metro si raggiunge il centro. È qui, -in zona San Ramon, Avenida S. Rosa-, che sorge convento, santuario e parrocchia dei nostri frati. Accanto schiere di condomini poveri, il continuo rumore della strade che qui si incrociano, ondate di gente ogni giorno specie nelle ore di punta. La chiesa, - dedicata a Maria, come santuario è stata pure giubilare nell'Anno della Misericordia - è proprio un porto di mare. I frati sono quattro: Maurizio B., guardiano-parroco-delegato provinciale, Christian B., Jack e Augustin. Il loro servizio è l'accoglienza delle persone, l'attività in parrocchia e nelle scuole, la visita ai poveri ed ammalati, l'aiuto alla Chiesa locale tanto priva -come in tutto il Paese- di sacerdoti. Un frate in missione non fa cose strane, né deve inventarsi chissà quali opere: sta con la gente, con la Chiesa ove è inserito, vive con loro il Vangelo, testimoniandolo nella forma francescana. Mi ha davvero fatto tanto bene, qui e negli altri due conventi, che le persone questo l'hanno compreso bene, lieti dei loro "padrecitos" (diminutivo affettuoso di "padre").
CURICO'
Convento e Casa Formativa, Parrocchia Jesus de Nazaret
Regione del Maule, Diocesi di Talca. Siamo a circa trecento chilometri a sud di Santiago. Il caos metropolitano in questa piccola città cede il passo a maggior pace, al verde dei campi che si aprono alla primavera (è il nostro maggio con rose, ciliegie, terre e campi in fiore...Mese mariano per eccellenza in preparazione alla solennità dell'8 dicembre). Anche in qui in periferia con una popolosa parrocchia che, al pari delle altre, oltre alla "sede" principale ha diverse "capillas" situate in quartieri perlopiù poveri. Vale quanto detto per Santiago. I frati sono cinque: Tullio, guardiano e rettore della Casa Formativa, Emilian D., parroco, Enrico, Clement e Manuel, frate cileno con i voti temporanei, studente. Dal 2012 dà speranza la Casa Formativa inclusa nel convento, che quest'anno, oltre a fr. Manuel, ha visto anche il postulante Augusto. Grazie alla passione e all'accompagnamento di fr. Tullio, in rete con i frati degli altri conventi, anche una terra tanto arida vocazionalmente come il Cile, sta ora vedendo altri "germogli" in cammino (esperamos bien y rezamos con fé!).
COPIAPO' Convento e Parrocchia San Francisco.
Siamo nella Regione de Atacama, nel capoluogo, Copiapò, un'oasi nel deserto più arido della terra, 800 chilometri a nord di Santiago. Paesaggio completamente diverso: arrivandovi con il volo interno sembra proprio di atterrare nella sabbia, nel nulla. Copiapò è la nostra prima casa cilena: i frati vi giunsero tra giugno e novembre del 1995 (frati P. Beltrame, G. Morosinotto, M. Bridio, R. Zas): qui -come in Santiago- sorgeva già una chiesa appartenuta ai nostri "cugini" Frati Minori. È stato il primo pied-à-terre cui s' aggiunto tutto il grande sector misionero, decisamente più povero, che vede i frati presenti ed attivi accanto alla gente. I frati sono quattro: Fabrizio R., guardiano e parroco, Giuseppe B., Fabio M. e Ramon Z. Vicino a Copiapò, una giovane coppia di terziari francescani italiani, Salvatore ed Angela, sono missionari "fidei donum" (per tre anni) in una frazione (San Pedro) ove animano la vita pastorale della capilla. Sono nati in Cile i loro bambini, Josè e Soave. Con i frati vivono alcuni momenti settimanali assieme, condividendo la passione della missione. Ed è anche questo un segno bello dell'unico annuncio evangelico, aperto ad ogni vocazione e vissuto insieme, frati e laici..
Come in tutte le visite ho potuto incontrare i vescovi (tra cui il vicentino salesiano Card. Riccardo Ezzati, Arcivescovo di Santiago), i consigli pastorali, le fraternità OFS (francescani secolari): più che unanime la gioia per la presenza e il servizio dei frati ("se ne aveste altri, se poteste aprire un'altra comunità, se...") Mi han colpito in un consiglio, parole buone di laici -tanto attivi e protagonisti nella Chiesa cilena!- che ho colto come il senso della missione, il volto bello della missione vissuta come fraternità, ed evidentemente come la grande stima ed affetto ai frailes-frati: di loro hanno colto sencillez-humildad-agocida/ semplicità-umiltà-accoglienza. E mi pare già una missione compiuta questo stare da "fratelli minori", come voleva San Francesco, con ogni persona, in ogni terra, annunciando con la testimonianza della vita -prima che con parole ed opere- il Vangelo di Gesù.