Passate le tormente delle soppressioni, quando in Portogallo dei Frati Minori Conventuali era rimasto solo il ricordo, fu l'allora ministro provinciale fr. Antonio Vitale Bommarco a volere con tutto lo slancio del desiderio che la nostra Provincia, debitrice a quella terra per S. Antonio, potesse avere una presenza legata al nostro grande Patrono. Gli occhi erano puntati su Coimbra, sulla chiesa di Santo Antonio dos Olivais, il luogo ove il giovane canonico agostiniano Fernando divenne per sempre frate Antonio spinto dalla volontà ferma di morire martire per il Vangelo. Era la fine del 1967 quando iniziò, quasi in sordina e con umili inizi, l'inserzione in quella terra. Nel 1978 arriva l'erezione canonica del convento di Coimbra. Un decennio dopo, il Patriarcato di Lisbona chiede una presenza francescana in una zona assai povera della periferia della capitale: nasce San Massimiliano Kolbe (1983). Nel 1998 i frati s'orientano ad una presenza conventuale, non parrocchiale, e vengono accolti nella città e diocesi di Viseu. Ecco, in sintesi estrema, i quasi 50 anni di storia della nostra Delegazione del Portogallo. 800 anni dopo l'arrivo dei frati francescani in terra lusitana (1216-2016), anche agli undici frati presenti è dato di continuare la storia che intreccia Assisi, Padova con la terra natia del nostro Santo. Forse S. Francesco la chiamerebbe una "restituzione" o, più semplicemente, sarebbe contento di sapere che i suoi frati sono per il mondo per dare voce e carne al Vangelo.
Qui come a Coimbra e Viseu, la cosa bella è la full immersion con le persone, con la chiesa locale, camminare todos juntos-tutti assieme, con la vivacità e peculiarità di ogni parrocchia che forma l'unità pastorale francescana. Sono presenti anche le Piccole Sorelle, le Suore della Carità di Madre Teresa, operano due Centri Sociali diretti dalle parrocchie, vari i gruppi e pure la fraternità OFS. Non mancano il lavoro e le molteplici corse: la piccola comunità li vive con impegno, senza mai venir meno ai momenti di preghiera e fraternità.
Nella prima periferia c'è il luogo a noi caro -S. Antonio dos Olivais- ove, come ricordato, il canonico agostiniano Fernando divenne frate francescano con il desiderio di morire martire. L'avevano colpito infatti alcuni frati francescani provenienti dall'Italia e diretti in Marocco, ove furono martirizzati, per predicarvi il Vangelo. Da Coimbra partì la vita francescana di frate Antonio che -per provvidenziali disegni- lo portò poi sino a noi, in Italia; da Coimbra ri-partì, quasi 50 anni fa, la nostra presenza in Portogallo. I frati sono quattro: Domenico C., guardiano e parroco, Severino, Paolo F., José Carlos. La parrocchia comprende anche dieci frazioni-"aldeias" per un totale di 25mila persone più la "parrocchia" particolare del carcere ove si reca fr. Paolo. Come nelle altre presenze è forte l'inserimento nella chiesa locale, e buono il numero di giovani che aderiscono al cammino pastorale e francescano (nei giorni della visita ho potuto partecipare al bell'evento del Tau day che raccoglie i giovani francescani).
Alla comunità, a fr. Severino in particolare, è affidato il Mensageiro-il Messaggero di S. Antonio in portoghese che da voce alla Delegazione e al messaggio antoniano.
Sulla via del rientro, con i frati di Lisbona una sosta a Fatima è stata molto gradita, per affidare a Nossa Senhora, -qui apparsa a tre umili pastorelli 100 anni fa (l'anno esatto è il 2017: per l'evento è atteso il Papa)-, tante persone ed intenzioni, compresi gli undici frati titolari della Delegazione (otto italiani, tre portoghesi), una squadra senza panchina, costretta ad essere sempre in campo, in attesa fiduciosa di rinforzi. Intanto un giovane, Diogo, ha iniziato un percorso vocazionale presso il convento di Lisbona. Si fa strada la speranza, mentre si vive donando il meglio di sé.
Fra Giovanni Voltan, Ministro Provinciale