Foto1 750-1CELEBRAZIONI 750° RITROVAMENTO
LINGUA INCORROTTA DEL SANTO

INIZIO CAPITOLO PROVINCIALE
DEI FRATI CONVENTUALI DEL NORD ITALIA

Celebrazioni alla Basilica di Sant'Antonio a Padova per i 750 anni del ritrovamento della Lingua incorrotta del Santo

L'8 aprile 1263 veniva rinvenuta, incorrotta, la preziosa reliquia della lingua di sant'Antonio. Durante la prima ricognizione dei resti mortali del Santo, tra le ceneri del suo corpo, i frati trovarono con stupore, ancora intatta, la lingua di colui che aveva tanto bene predicato il Vangelo e parlato di Dio al suo popolo. Da 750 anni la "Lingua del Santo", come la chiamano i Padovani, è venerata come uno dei segni più cari della parola eloquente e miracolosa di frate Antonio, custodita nella Basilica simbolo della Città di Padova, al cui servizio ci sono circa cinquanta religiosi animati dal Rettore p. Enzo Poiana.

Il centenario di quest'anno segna, inoltre, un nuovo inizio per i francescani confratelli del Santo. Infatti le Provincie religiose di Bologna e di Padova, entrambe da sempre dedicate al Dottore Evangelico, si uniscono per formare un'unica circoscrizione che comprende tutto il Nord Italia.

I frati, radunati a Capitolo a Camposampiero, inaugureranno proprio nella ricorrenza dell'8 aprile, alle ore 18.00, la nuova "Provincia Italiana di sant'Antonio di Padova dei Frati Minori Conventuali" celebrando una solenne Messa in Basilica, presieduta dal Superiore Generale dell'Ordine francescano, fra Marco Tasca, originario di Sant'Angelo di Piove di Sacco. I canti della celebrazioni saranno eseguiti dalla Cappella Musicale della Pontificia Basilica.

Sette secoli e mezzo or sono (8 aprile 1263) un altro famoso Generale dell'Ordine, San Bonaventura da Bagnoregio, era presente al ritrovamento dell'insigne reliquia della Lingua del Santo dei miracoli. Da allora milioni e milioni di pellegrini da ogni parte del mondo hanno sfilato nella Cappella del Tesoro per ammirare, tra i preziosi reliquiari, la Santa lingua contenuta nella fiammeggiante teca gotica d'argento dorato, capolavoro quattrocentesco di Giuliano da Firenze.

Trattandosi di una parte anatomica fragilissima e tra le prime a dissolversi dopo la morte, costituisce un fatto alquanto inspiegabile la conservazione di questa reliquia unica nella storia e carica di significato religioso, segno efficace dell'attiva rievangelizzazione della società operata da sant'Antonio.

Nella settimana dal 7 al 14 aprile, i frati conventuali del Nord Italia proseguiranno nel convento di Camposampiero la loro assemblea capitolare, che li vedrà impegnati ad eleggere il Ministro Provinciale, ossia il confratello chiamato a guidare la porzione dell'Ordine Francescano di cui fu capo lo stesso sant'Antonio tra il 1227 e il 1230.
 
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