Visita fraterna alla Custodia S. Antonio di Padova del Ghana (18-30 luglio)

Dal 18 al 30 luglio il Provinciale p. Giovanni, fra Carlo e fra Valerio si sono recati in Ghana per una visita fraterna alla Custodia.
Durante la visita il Ministro ha benedetto i nuovi locali del Noviziato a Saltpond e ha ricevuto le professioni religiose. Ecco la cronaca inviata dal padre Provinciale, con le foto scattate da lui stesso e da fra Valerio.


Aeroporto di Istanbul, tra il 30 e il 31 luglio. Approfitto del tempo tra il volo appena concluso e il prossimo (verso Venezia) per tentare un resoconto sulla visita fraterna alla Custodia S. Antonio di Padova del Ghana: dodici giorni, dal 18 al 30 luglio, condivisi con fr. Carlo Comini e fr. Valerio Folli.

P7250628E' stata la mia quarta volta in Ghana, la sesta per fr. Carlo, la prima per fr. Valerio. Una visita senz'altro necessaria, alla luce della nuova leadership, ovvero del nuovo governo della Custodia eletto nel Capitolo Custodiale del 2014 (il primo con un Custode ghanese); una visita senz'altro positiva per l'incontro con i frati delle diverse comunità. E' stata pure un'ottima opportunità per incontrare i nostri frati missionari italiani (i frati Giorgio Abram, Giuseppe Contessi, Marino Albani, Bortolino Maistrello, Martino Corazzin, Arcadio Sicher), i due confratelli romeni (Daniel Pal e Pavel Pantiru) e i frati ghanesi di cui ormai - almeno i professi - ho imparato a conoscere nomi e volti. Ovunque, nelle cinque comunità (Sunyani, Takoradi, Saltpond, Accra e l'ultima nata, Elmina), l'accoglienza è stata calorosa e fraterna, -allietata dalla mite temperatura della stagione delle piogge-, con la possibilità di parlare con i frati e vedere molti luoghi del loro ministero. Momento privilegiato sono state pure le due messe domenicali cui abbiamo partecipato ad Accra e ad Elmina: molto festose e al contempo ordinate, con "una marea di bambini" (fr. Carlo), senza -gioco forza da queste parti- l'ansia di guardare l'orologio. Un primato di Dio (God first!) che ci fa bene.

Appuntamento clou dei giorni ghanesi sono state le prime professioni dei cinque novizi che ho avuto la gioia di ricevere sabato 25 luglio in Saltpond. Al termine della celebrazione ci siamo recati processionalmente ad inaugurare il nuovo noviziato, un ottima costruzione, giunta praticamente alla fine (l'ingresso definitivo è previsto per il mese di dicembre). Quel giorno in Saltpond è stata l'occasione del passaggio di testimone tra due maestri di noviziato, fr. Arcadio e fr. Moses, giunto da poco in Custodia, fresco di studi ed esperienze vissute in Padova e Roma. Sempre a Saltpond, abbiamo sostato per una preghiera, presso le tombe di fr. Emilio Gallo e fr. Peter Kupine, situate nella verde radura della "Valley of prayer and silence" ovvero "la valle della preghiera e del silenzio", praticamente la promettente casa di spiritualità della Custodia.

Altro evento importante è stato il Definitorio Custodiale del 27 luglio impostato in un dialogo e un confronto fraterno e schietto: insieme abbiamo guardato problemi, prospettive e speranze per la Custodia in piena crescita. Eccovi, al volo, alcuni dati sintetici: una novantina circa il totale delle persone della Custodia, distribuito in 33 professi solenni (di cui sei italiani e due rumeni), 31 professi temporanei, 7 novizi, 17 postulanti.

Ricordo che come Provincia da un po'di tempo stiamo collaborando per la formazione di frati ghanesi, alcuni dei quali chiamati al ministero strategico della formazione. Attualmente sono al Seminario Teologico di Padova fr. Thaddeus e fr. Emmanuel (incontrati a Saltpond ove stanno facendo il "secondo noviziato" in vista della professione solenne), i giovani sacerdoti fr. Charles Amoah e fr. Anthony Assur dal maggio scorso rispettivamente a Treviso e Brescia per apprendere la lingua in vista del corso per formatori a Roma, mentre si trova già a Roma (alla Vigna) fr. Vitus Mensah, anch'egli presbitero, giunto alla fine del primo anno della licenza in diritto canonico. Speriamo che, entro questo spirito di collaborazione ed anche in quello della "restituzione", un frate ghanese possa vivere alcuni anni in una nostra comunità della Provincia, arricchendoci con un vissuto "interculturale".

P7230411Quanto agli impegni da onorare riguardo a progetti di costruzioni, come Provincia siamo coinvolti, dopo l'ormai concluso nuovo noviziato, per l'erigendo (quanto a muri) convento di Elmina e per il completamento di quello di Accra in vista della presenza dei formandi-post novizi (i primi tre anni) del West Africa, d'accordo con l'AFCOF e l'Ordine. Altri progetti ci sono stati consegnati e abbiamo insieme discusso con questa "figlia", la Custodia ghanese, che è in piena crescita e desidera, con l'aiuto dei missionari "fondatori", della Provincia madre (senza trascurare l'AFCOF e l'Ordine), prendere in mano la propria storia e il proprio futuro, con speranza, nella gratitudine per il cammino sin qui percorso. "Self reliance" ovvero sostenibilità-autonomia economica è uno dei temi molto sentito, ormai da anni a questa parte, perché questa crescita avvenga con discernimento e con fondamenta sicure: a tal proposito nel luglio 2016 la Custodia ha indetto un Capitolo Straordinario che toccherà ancora una volta quest'obiettivo decisivo per una crescita e uno sviluppo autentico. La formazione permanente, in tal senso, sta cercando di fare la sua parte, perché proprio di formazione si tratta.

Giunto al termine, quasi, di questo report desidero, assieme a fr. Carlo e fr. Valerio, ringraziare il Custode, fr. Anthony Bezo, il Vicario custodiale, fr. Eugene, assieme a fr. David e fr. Marino, ovvero tutto il Definitorio, per l'accompagnamento nei giorni della visita (materialmente con molti chilometri macinati in auto e anche con due voli interni) e soprattutto la fraterna accoglienza e compagnia. E un grande "thanks"-grazie a tutti i frati incontrati. Torniamo a casa arricchiti di fraternità, di un respiro più internazionale, certamente con qualche "compito per casa", ma anche con speranze per questa "figlia", la Custodia del Ghana, che vuole ancora crescere con noi. Rincasiamo poi anche con qualche ...ripasso benefico ad un inglese che è sempre là, come un'opera incompiuta. E affidiamo tutti i propositi e quanto ci siamo scambiati in questi giorni all'intercessione fraterna del comune Patrono, S. Antonio di Padova. Proprio per la grande devozione al caro Santo nacque la missione del Ghana (all'inizio con i frati americani). Già, è proprio lui ad unirci, dopo aver lanciato i suoi frati in quel lembo d'Africa. E anche qui a Istanbul, da dove scrivo, ove nella chiesa a lui dedicata e officiata dai nostri frati (mi corre il pensiero al caro fr. Lucio Condolo e ai molti frati partiti dalla nostra Provincia per venire qui in riva al Bosforo) ove il caro Santo ha la capacità di unire le diversità, di parlare il linguaggio della fraternità. S. Antonio in Ghana, qui ad Istanbul, S. Antonio everywhere-ovunque. Ma io attendo di riabbracciare quello di Padova, di tornare a casa, e presso la sua tomba affidargli quanti abbiamo incontrato. E di portargli anche il bel disegno a matita che un chierico mi ha donato proprio prima della partenza. Che cosa poteva rappresentare? Il dolce S. Antonio del Mincato con Il Bambino addormentato tra le sue braccia.
Fr. Giovanni Voltan, Ministro Provinciale
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