20190214 arcella molinarolo  14 lowGiovedì 14 febbraio alle ore 18:00 nella cappella S. Francesco del patronato dell’Arcella è stato ricordato con una Santa Messa p. Adriano Molinarolo (direttore del patronato dell’Arcella negli anni '80) morto tragicamente il giorno 14 febbraio 1988. Erano presenti i frati della comunità, il Ministro provinciale e il Segretario provinciale, i familiari di p.Adriano e un gruppo di “tosi de ‘navolta” che l’hanno conosciuto e amato negli anni in cui è stato direttore del centro parrocchiale dell’Arcella dal 1982 al 1985. Presente anche un gruppo di amici parrocchiani dalla Parrocchia Sacro Cuore di Mestre-VE.

 


Al termine della Messa con una piccola cerimonia è stata dedicata a p.Adriano Molinarolo una delle sale del “nuovo” patronato dell'Arcella.

 
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20190214 arcella molinarolo  5 low«È difficile sintetizzare in poche righe le grandi doti di questo frate dall'animo umile e generoso: la sua accoglienza, il suo sorriso, l’interesse sincero per ogni singola persona, la sua disponibilità verso i bisogni di tutti, la sua presenza costante che costituiva un grande punto di riferimento.

Padre Adriano Molinarolo aveva da pochi mesi compiuto 37 anni quando morì, investito frontalmente da un'auto che proveniva dalla direzione opposta, la mattina di domenica 14 febbraio 1988. Si stava recando, alle prime luci dell'alba, in un paese del bresciano, per celebrarvi la Santa Messa. “È morto nel giorno degli innamorati - ricordano commossi il fratello Giancarlo e la sorella Rosalinda -. "Era il suo giorno, lui così innamorato della vita, delle persone, della natura, di Dio. Innamorato al punto da saper riversare negli altri tutto quello che amava, senza misura”.

Nato a Costalunga il 22 novembre 1950, era entrato ancora ragazzo nei seminari dei Francescani Conventuali. Aveva quindi vestito l’abito francescano ed emesso la professione religiosa presso la tomba di Sant'Antonio a Padova.

Dopo gli studi di teologia, nell’aprile del 1978, era diventato sacerdote. La sua ordinazione ebbe luogo nella chiesa del Sacro Cuore a Mestre per le mani del Cardinale Albino Luciani, allora Patriarca di Venezia, pochi mesi prima della sua elezione al pontificato con il nome di Giovanni Paolo I.

20190214 arcella molinarolo  19“Avrebbe voluto che i suoi superiori lo impiegassero nel campo della carità dove lo spingeva una naturale propensione, a servizio dei più deboli, dei più colpiti - racconta lo zio padre Riccardo Giovedì -. "Gli fu chiesto invece di accettare l'uffici o di educatore e superiore nella comunità di Rivoltella, tra gli adolescenti e gli insegnanti del seminario”.

Aveva grande attenzione verso i ragazzi che, secondo lui, dovevano percepire di essere accolti e amati dai loro insegnanti. Perché l'amore è sempre un punto di partenza positivo da cui può iniziare un dialogo fecondo anche con i giovani più diffici li.

Il suo lavoro instancabile di pastore, di educatore e di annunciatore del Vangelo lo resero familiare a migliaia di persone. Egli diede sempre testimonianza di come nella semplicità e nella concretezza il Vangelo di Gesù poteva e doveva entrare nella vita di tutti, grandi e piccoli. Difese e porto avanti un modello di Chiesa e di cristianesimo attaccato alle radici cristiane e non pauroso di confrontarsi con le logiche della storia.

Padre Adriano rimane davanti agli occhi di tutti coloro che l'hanno conosciuto e amato come l'obbedienza silenziosa, semplice e priva di qualunque vittimismo, che può fare di un frate e di un cristiano un esempio chiaro e concreto di quelle parole che ci ricorda Gesù nel Vangelo quando dice: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quello che dovevamo fare”».
Pier Paolo Frigotto

 
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Il nome di padre Adriano a Padova
 
Una sala intitolata al frate degli ultimi: è quella del nuovo centro parrocchiale dell’Arcella, a Padova, che da domani porterà il nome di padre Adriano Molinarolo. A 31 anni esatti dalla prematura scomparsa del francescano conventuale originario di Costalunga di Monteforte, la parrocchia di Sant’Antonio d’Arcella ha deciso di onorare così la memoria del religioso che guidò il patronato negli anni Ottanta. L’occasione sarà la messa di suffragio, alle 18, nella cappella di San Francesco, a cui farà seguito l’intitolazione della sala: così, anche nel luogo dove per anni operò, la memoria del frate di Costalunga continuerà a vivere facendo in qualche modo il paio con la piazza che a Costalunga, dal 2011, per desiderio dei fratelli Giancarlo e Rosalinda, ne onora la figura. Padre Adriano nacque a Costalunga nel 1950 e fu ordinato sacerdote nella primavera del 1978 dall’allora cardinale Albino Luciani che di lì a poco sarebbe diventato papa Giovanni Paolo I. Gli venne chiesto di prestare la sua opera come educatore nella comunità di Rivoltella, Mantova, ma il suo richiamo verso gli ultimi lo spinse a fondare una comunità per il recupero di giovani tossicodipendenti a Monselice. Umile e animato da grandissimo spirito di carità, padre Adriano fu tra i più ferventi promotori della donazione di sangue intesa come possibilità data agli uomini di salvare la vita di altri uomini, lezione che suo fratello Giancarlo ha portato avanti per decenni come presidente e volontario dell’Avis di Brognoligo-Costalunga. Si definiva spesso «servo inutile», ma fu proprio la sua guida amorevole, saggia e caritatevole, a salvare molti ragazzi dall’abisso: destino volle, in quella domenica in cui si festeggiava San Valentino 31 anni fa, che da quel terribile incidente stradale che gli costò la vita si salvasse un giovane con problemi di dipendenza, uno di quelli che per lui rappresentavano la ragione stessa del suo essere sacerdote.

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