20180603 campelloInaugurazione di una statua in ricordo di padre Fulgenzio Campello. Busiago, Parrocchia S.Bernardino, domenica 3 giugno 2018

Padre Fulgenzio Campello nacque a Busiago di Campo San Martino (PD) il 4 giugno 1913 nella famiglia patriarcale dei Campello, composta allora di ben venticinque persone. A 11 anni entrò nel seminario presso il convento francescano conventuale di Camposampiero e il 17 ottobre 1937 fu ordinato sacerdote nella Basilica di San Francesco ad Assisi.

L’anno seguente fu destinato al convento dei francescani di Trieste come insegnante di Religione, ma soprattutto per seguire le attività a favore dei giovani e dei bambini. Nel 1942 venne a Padova, dove prestò servizio in Basilica come sacrista e assistente della locale Fraternità del Terz’ordine Francescano.
 
Fu poi inviato al Brennero, come assistente spirituale e materiale dei soldati che rientravano in patria alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Dal 1952 al 1960 svolse il delicato compito di cappellano del carcere giudiziario e penale di Padova. Un periodo che lo vide a fianco dei carcerati per portare loro il conforto della fede e un aiuto concreto per loro e le rispettive famiglie.
 
All’inizio degli anni sessanta padre Fulgenzio venne a Camposampiero come padre spirituale del seminario francescano conventuale. Nel 1965 venne richiamato a Padova per ricoprire l’incarico di maestro dei novizi fratelli e 5 anni dopo divenne officiatore e confessore nella Basilica per quasi trent’anni, fino alla data della morte (28 dicembre 1998). Svolse con grande bontà e umiltà questo ruolo e si manifestò uomo così ricco di spiritualità da essere apprezzato da tutti.
 
Nel libro “Padre Fulgenzio Campello – L’amore che risana”, del suo confratello padre Franco Bonafè e del giornalista Claudio Zerbetto, si legge che padre Fulgenzio era costantemente cercato ed amato da innumerevoli persone che ad ogni ora chiedevano di vederlo, di potergli parlare per cercare conforto nelle difficoltà e afflizioni della vita, o anche semplicemente per ricevere una benedizione. Scrive padre Bonafè: “Egli aveva il dono di “sentire” la persona che aveva davanti a sé scavalcando, per così dire, la mediazione verbale: usando direttamente l’energia del corpo, quasi al modo della madre che sente il neonato attraverso il contatto o la sola vicinanza corporea. Molte persone che lo hanno avvicinato ci testimoniano di aver avuto la netta sensazione che padre Fulgenzio conoscesse il loro problema prima ancora di esporlo.” Prosegue padre Bonafè: “Egli è certamente un frate che ha onorato con la sua presenza la Basilica del Santo, una figura di religioso veramente significativa per il suo spirito francescano e per l’esempio che ha dato di dedizione totale e disinteressata, offerta prima al servizio dei carcerati e poi a quella piccola   folla di sofferenti nel corpo e nello spirito che quotidianamente si rivolgevano a lui e se ne tornavano consolati, confortati, a volte guariti…”.
 
Per onorare questo paesano si è costituito a Busiago un Comitato con l’intento di realizzare una statua in bronzo a suo perenne ricordo. La statua, opera dello scultore Romeo Sandrin, autore di  molti soggetti di carattere sacro, tra cui le statue del percorso “Sant’Antonio: Vangelo e Carità” collocate  a Camposampiero nel tragitto dal Santuario  della Visione a quello del Noce,  ver rà collocata nel sagrato dell’oratorio di Busiago Vecchio, dove padre Fulgenzio celebrava la Santa Messa nei brevi periodi di vacanza estiva presso la famiglia.
 
La statua verrà inaugurata domenica 3 giugno, a 20 anni dalla morte di padre Fulgenzio, in occasione del l’anniversario della sua nascita (4 giugno).

Alle ore 17,00 è prevista la Santa Messa, cui seguir à la benedizione della statua alla presenza di autorità religiose e civili che interverranno per  ricordare la figura di questo umile seminatore di bene.   

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