sanlorenzoSaluto a Vicenza, dom. 27 agosto 2017 – cronaca -


Il saluto dei Frati Minori Conventuali a Vicenza si è svolto domenica 27 agosto nel rendimento di grazie delle ore 10,30 presieduto dal Vescovo Mons. Beniamino Pizziol.
 
La Diocesi berica ha voluto sottolineare, con spirito di vera gratitudine, il grazie ai frati con una corale partecipazione: più di 25 i sacerdoti diocesani concelebranti (tra cui il Vicario generale, mons. Lorenzo Zaupa e altri membri del Consiglio Episcopale), la presenza di religiosi e religiose e una chiesa gremita di fedeli. Per l’occasione nel centro si erano sospese del mattino per convergere tutti al tempio di san Lorenzo.
 
Come frati abbiamo espresso, a nome di tutta la Provincia, la vicinanza ai confratelli Giulio, Celso, Luciano, Pio, Alberto e Umberto con la partecipazione del sottoscritto, del Vicario provinciale, fr. Roberto, di fr. Guido B. del Santo, di fr. Nicola Z. di Cologna V. e di fr. Fernando S. dell’Arcella. Molti altri frati si erano resi presenti per telefono o per iscritto.
 
Commossi e pieni di affetto gl’interventi del Vescovo, del Sindaco, sig. Achille Variati mentre, su indicazione del cerimoniere, a me è toccato partire per primo con l’intervento che potete trovare allegato a queste righe.
La corale ha accompagnato molto bene l’eucarestia che è stata solenne e al contempo semplice, ricca di partecipazione: si sentivano i sentimenti dei presenti.
Al termine della s. messa, in sacrestia, il Vescovo, con molta gentilezza, ha voluto consegnare a ciascun frate di Vicenza un dono personalizzato. 
C’è stato poi l’ “assalto” degli affetti con tante persone che, con gli occhi lucidi, han voluto salutare i frati.
 
targaUna targa (vedasi a lato) è stata posta a perenne memoria in chiesa per ricordare la presenza dei frati con grande riconoscenza. Il testo dice: «Vivente ancora Francesco sulla Terra, / già abitavate nella nostra Città, / in quel fecondo 1216. / E, presto, nel Convento, / 1280 l'anno di Fondazione. / E ricominciavate nel 1927. / 90 anni di Grazia del Signore / per noi Cristiani della Chiesa di Vicenza, / quest'ultima Presenza in San Lorenzo / di voi, oh nostri cari, Frati Minori Conventuali. / Che duri in noi il vostro Francescanesimo: / da Dio Amati e di Lui Iinnamorati. / Nel seguire alla Lettera il Vangelo, / piccoli d'Umiltà e liberali nella Povertà, / la Perfetta Letizia salmeggiando. / La Città tutta / vi sarà sempre Grata / nella gran Carità del Siacono Loronzo. / 27 agosto 2017 / nel congedo della Chiesa vicentina e della Città / dai Frati Minori Conventuali / che lasciano il Tempio di S. Lorenzo.»
 
Da parte della nostra Provincia, esprimo ancora gratitudine a fr. Giulio e alla comunità di Vicenza per come ha gestito, pur con inevitabili fatiche, questo passaggio non facile.

Grazie di cuore, fratelli e buon cammino a voi!

Fr. Giovanni Voltan

Domenica 27 agosto 2017

Saluto dei Frati Minori Conventuali che lasciano san Lorenzo in Vicenza
Intervento del Ministro provinciale

A nome della nostra Provincia religiosa, la Provincia Italiana di S. Antonio di Padova dei Frati Minori Conventuali,  desidero ringraziare il Signore per la testimonianza francescana che Egli ci ha concesso di vivere in questo luogo, una presenza fedele che - tra pagine difficili ed altre più liete - ha attraversato alcuni secoli di storia.
 
Grazie, anzitutto, ai frati! Nei confratelli attuali (p. Giulio, guardiano, p. Celso, p. Luciano, p. Pio, p. Alberto, fr. Umberto) abbracciamo idealmente ed esprimiamo gratitudine a tutti i frati che nel tempo sono stati “de familia” qui a san Lorenzo. Rendiamo loro grazie per il generoso servizio di accoglienza dei fedeli, delle persone, per i doni quotidiani dell’eucarestia, della riconciliazione offerta, dell’ascolto, per la proposta di momenti culturali-catechetici, spazi di fede vissuti sempre in sintonia con la Chiesa vicentina.
 
testo targa vicenzaI Frati Minori Conventuali partono da Vicenza, ma il bel tempio di san Lorenzo rimane come loro prezioso dono per tutti. Resta  con i gioielli che nel tempo frati e benefattori gli hanno conferito: sì, perché questa splendida chiesa è stata per i frati una sposa - segno evidente della Chiesa, sposa amata di Cristo - una sposa rivestita di bellezza (in questa voce possiamo includere le opere acquisite, i restauri e i miglioramenti eseguiti, e - più semplicemente e ferialmente - il trovare ogni giorno una chiesa pulita, accogliente, un frate sempre disponibile). Qualcuno ha scritto che è proprio la bellezza che salverà il mondo (F. Dostoevskij), che lo guarisce: sì, si passa anche da questa cura, da questa fraternità gentile per giungere a Gesù.
 
Grazie al Vescovo Beniamino che presiede questo rendimento di grazie, al Vicario generale, ai numerosi sacerdoti concelebranti e alla Diocesi tutta, grazie al Sindaco, sig. Achille, grazie ai Collaboratori fedeli di san Lorenzo per il bene sempre manifestato concretamente per i frati e questo tempio civico di Vicenza.
 
I frati vanno come “pellegrini e forestieri” (cf. 1 Pt) come ci vuole san Francesco. Non ci si può attaccare nemmeno all’affetto sincero delle persone, nemmeno a una città vivibile e cordiale come Vicenza, nemmeno alla bellezza materiale di una chiesa, e forse questo sarebbe gradito a san Francesco lui che - ancor vivente - non voleva che i frati possedessero alcuna casa in muratura. Inutile in questo momento piangerci addosso, ma cogliere per noi frati - ed anche per voi che ci siete tanto cari -, l’occasione di vivere quell’impegnativa pagina de “la perfetta letizia” insegnataci dal Poverello di Assisi (cf. Fonti Francescane. 278). Sentiamo che è più “perfetta” questa letizia, questa gioia, perché forse noi non l’avremmo mai scelta di nostro, ma ci è dato di attraversarla, viverla, accettarla, obbedendo con cordialità, - pur nella fatica e nelle lacrime -, a quest’ora della nostra storia. Siamo certi che il Signore dispone nella pace i giorni di coloro che si affidano a Lui e guida tutto, e ciascuno di noi, verso un fine di bene: guardiamo allora a Lui, al Signore, come unico fondamento sicuro! Ci vogliamo lasciare tutti condurre da Lui: così, -come recita un canto religioso-,  “per mille strade, dove Tu vorrai, noi saremo seme di Dio”.  L’orazione colletta di questa domenica poi, (XXI domenica del tempo ordinario) ci invita poi, “tra le vicende del mondo” a far sì che i nostri cuori siano rivolti, “fissi dove è la vera gioia”.
 
Ci dà consolazione la certezza che il bene compiuto da tante schiere di frati che hanno servito san Lorenzo non andrà mai perduto, anche se su tutto cadesse l’umano oblio: è tutto custodito da Te, Signore, e da cuori semplici e buoni!
 
Laudato sii, Signore, per chi ebbe il coraggio di costruire questa splendida chiesa conventuale, uno dei tanti esempi di insediamento francescano nella città degli uomini per essere loro accanto e servirli, porgendo loro il Vangelo con la predicazione e la testimonianza della vita. Laudato sii per chi l’ha abitata e servita con generosa dedizione. Laudato sii, Signore, per questa Diocesi e per la Città di Vicenza che le sono particolarmente affezionati perché in essa trovano Te, che sei la sorgente della vita e di ogni grazia.
 
Infine, un saluto fraterno a chi continuerà qui la presenza francescana, i Frati Minori del Vangelo, uno dei tanti germogli del grande albero francescano: a loro auguriamo di bene operare, in sintonia con la Chiesa locale e la Comunità civile di Vicenza che tanto amano il “bel san Lorenzo”.
 
Grazie ancora al Vescovo Beniamino, al Sindaco, sig. Achille, ai sacerdoti, ai religiosi e alle religiose presenti e a tutti voi che oggi avete voluto esserci vicini con il vostro affetto: il Signore vi doni la Sua pace!
 
p. Giovanni Voltan, Ministro provinciale della Provincia Italiana di S. Antonio di Padova dei Frati Minori Conventuali
 


Note a margine:
A conclusione della presenza dei francescani conventuali e in attesa della Comunità dei Frati Minori del Vangelo i preti del vicariato urbano di Vicenza assicureranno il servizio religioso nella chiesa di San Lorenzo dal 1 settembre fino ai primi giorni di ottobre con il seguente orario:

Nei giorni feriali, ore 8.00 apertura della Chiesa; ore 9.00 celebrazione dell'eucaristia, seguita dalle presenza di un prete disponibile per la celebrazone del sacramento della riconciliazione o per un ascolto spirituale; ore 12.00 chiusura della Chiesa.

La domenica e i giorni festivi: ore 8.00 apertura della Chiesa; Sante messe ore 9.00 - 11.00 - 18.30.

Un grazie doveroso e sentito ai volontari e ai veri animatori delle liturgie: cantori, lettori, organista, che ci aiuteranno ad assicurare un buon servizio e una buona accoglienza ai fedeli a ai visitatori di questa nostra bella Chiesa di San Lorenzo.



SAN LORENZO PER DEI FRATI. SOLO PER UN MESE

Fonte "Il Giornale di Vicenza" di Venerdì 25 Agosto 2017, pagina 21

L’ADDIO. La messa delle 10.30 di domenica concelebrata dal vescovo Pizziolr appresenterà il congedo dei religiosi dalla comunità vicentina dopo quasi 800 anni di storia

Il commiato sarà domenica, nella messa delle 10.30, concelebrata dal vescovo di Vicenza Beniamino Pizziol, dalle massime autorità dell’Ordine e dai parroci del centro storico. Tempo di saluti per i frati minori conventuali di San Lorenzo che dal primo settembre lasceranno definitivamente la “loro” chiesa dopo 737 anni di presenza, interrotta dall’esilio forzato imposto dagli austriaci il 4 aprile 1798 - e poi dal susseguirsi delle guerre di indipendenza, prima guerra mondiale compresa - e terminato il 13 luglio 1926 quando il Comune deliberò di riaffidare loro il tempio, concedendo il pieno possesso e l’uso per 99 anni di convento, chiostro e terreno dietro l’abside. Il “vuoto” durerà comunque appena un mese, perché il 4 ottobre si insedierà un’altra comunità, sempre della famiglia francescana: tre frati minori del Vangelo, provenienti della diocesi di Modena.
 
«LA NOSTALGIA È GIÀ TANTA». Una testimonianza forte, incisiva, molto apprezzata nonostante negli ultimi tempi i frati fossero rimasti solo in sei: padre Giulio Cattozzo, padre Luciano Fanin, padre Pio Emer, padre Alberto Origgi, padre Celso Mattellini e fra Umberto Naseida. Colpa della crisi delle vocazioni, unico, vero motivo di tale scelta, effettuata dalla Provincia italiana di Sant’Antonio di Padova. Lo conferma padre Cattozzo, superiore della piccola comunità religiosa vicentina: «Stiamo invecchiando e non riusciamo più a tenere tutte le posizioni. Così si è deciso di procedere a questa riorganizzazione. Soffriamo certamente per questa decisione e la nostalgia è già tanta, ma non è stato possibile fare altrimenti». Padre Giulio, 70 anni, originario di Rovigo, è stato assegnato alla diocesi di Como (due andranno alla Basilica del Santo, due a Ravenna e l’ultimo resterà in città) e si prepara a raggiungere la nuova destinazione con spirito francescano certamente ma portando con sé tante emozioni forti: «Siamo stati una radice di questa comunità, abbiamo accolto ed incontrato persone che qui sono entrate per parlare o semplicemente per dire una preghiera. Non abbiamo potere decisionale, ma spirituale, e questo ci ha permesso di ritrovarci assieme ad una città viva, convinta dei suoi valori e molto devota alla Madonna di Monte Berico. Porterò nel cuore questi quattro anni a Vicenza».
 
OTTO SECOLI. Pellegrini e forestieri, come esortava San Francesco, stavolta più per necessità che per libero arbitrio. Difficile sottrarsi al richiamo delle emozioni perché se è vero che si sono consacrati al Signore ed al suo Regno, è altresì innegabile che ai luoghi, volenti o nolenti, alla fine umanamente ci si affeziona. Specie dopo quasi otto secoli di permanenza. «Siamo arrivati in città – ricorda padre Cattozzo – nel 1220 e a San Lorenzo più di mezzo secolo dopo, attraverso una permuta. Abbiamo costruito il convento (demolendo l’originaria cappella ricevuta in cambio della chiesa di San Francesco Vecchio dove si erano stabiliti, ndr) dentro le mura della città ma alla sua periferia, vicino alla gente più che ai palazzi. Come voleva il nostro fondatore. Ed abbiamo accolto proprio tutti». Persino le prime messe di suffragio per Benito Mussolini.
 
LA FAMIGLIA FRANCESCANA. Ad oggi della grande famiglia francescana nel Vicentino restano i Minori di Santa Lucia, quelli di Chiampo e di Lonigo, le fraternità di Barbarano, Breganze, Arzignano; i Conventuali dell’eremo di San Felice a Cologna (che fa parte della diocesi di Vicenza); i Cappuccini di Bassano e di Thiene, mentre è stato chiuso il convento di Schio. Arriveranno da Modena i Minori del Vangelo, ma ora è tempo di commiati. Di sicuro non mancherà qualche lacrima, quella che padre Giulio per ora nasconde dietro un sorriso dolcissimo. Perché un amico che se ne va lascia sempre una piccola ferita dalla parte del cuore.
 
Roberto Luciani

 
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